CibVs è musica…
Allora: la musica, il cibo: due piaceri tutto sommato abbastanza simili, che so, coinvolgono due sensi, possono essere gustati sia in solitudine che in compagnia, entrambi nascono dall’unione di ingredienti diversi ma niente impedisce di limitarsi a un ingrediente unico, possono essere alti o ‘bassi’, danno il loro meglio in luoghi a essi deputati ma possono essere gustati anche a casa propria, o a passeggio…
Ok, sciocchezze: sta di fatto che fra questi due piaceri ci sono affinità di vario tipo. E che il binomio cibo / musica propone una serie di declinazioni piuttosto interessanti.
Risalendo indietro nel tempo, ci sono le canzonette, spaghetti pollo insalatina e una tazzina di caffè a Detroit, barbera e champagne stasera beviam, ma che cos’è questa robina qua?, carne tenera non diventare nera non ritornare dura, viva la pappa col pomodoro, gelato al cioccolato è dolce ma un po’ salato, e così via. Ancora prima, troviamo musicisti come dedicatari di preparazioni culinarie (la pesca Melba, in onore della cantante lirica australiana) o come cuochi: i tournedos alla Rossini. In tempi più recenti, e ancora oggi, musicisti e non solo che si esibiscono davanti ai fornelli: già una decina d’anni fa, ai tempi di Kitchen, trasmissione di Andrea Pezzi su MTV. Kay Bozich Owens e Lynn Owens hanno recentemente pubblicato Lost in the Supermarket (Soft Skull Press, softskull.com), usando il titolo di un brano dei Clash: si tratta di un libro di ricette (ne ha parlato recentemente “D” di Repubblica) proposte da alcune delle più note band indie-rock statunitensi, dai Willowz ai Sonic Youth, dai Calexico agli Animal Collective, da Belle and Sebastian ai Demonstrations, ai Neptune. E Luca Ragagnin ha pubblicato qualche anno fa Canzoni da mangiare. Piccolo dizionario gastropop (Il Leone Verde Edizioni), una raccolta di ricette ispirate dagli ingredienti citati appunto in alcune canzoni, dalle arance di Suzanne di Leonard Cohen (And she feeds you tea and oranges That come all the way from China) al Pesce veloce del Baltico di Paolo Conte, e perché no Beat It di Michael Jackson, visto che è diventata la pregevolissima Eat It di Weird Al Jankovic)..
Ne riparleremo…
Emanuele Bonati
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È ci dell’informazione su questo oggetto in altre lingue?
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