Culurgiones da Tiffany’s
Forse se l’amico (perché possiamo definirlo tale, direi, viste le disgrazie che gli sono capitate…) Ivan Puddu, giovane imprenditore sardo, dell’Ogliastra, avesse chiamato così il suo negozietto di culurgiones appunto, non sarebbe successo niente…
Invece ha usato il nome McPuddu’s, che evidentemente già dal suono evoca un hamburger gigante madido di salsa barbecue grondante bacon e insalata conpatatinegrandicocacolagrande… – o per lo meno lo evoca alle orecchie e agli occhi di McDonald’s International e dei suoi avvocati, che peraltro possiamo supporre che abbiano una visione leggermente distorta dal vedere le prime lettere del logo sulle loro bustepaga, e che quindi lo hanno diffidato…
Insomma, la nota vicenda (ne parla Manuele Berti su dissapore, e la stampa, dall’Unione Sarda all’Unità alla Nuova Sardegna a Repubblica, e anche a Portorico: il giovane imprenditore ha usato il nome McPuddu’s – dall’evidente ovvia assonanza – per il proprio locale di cibo pronto, da strada, sardo, in particolare culurgiones, sfoglie di pasta ripiene di formaggio pecorino patate menta, proposti in versione da passeggio) si ammanta di toni seriotragici, probabilmente fuori luogo (nessuno penso entri da McPuddu’s cercando Ronald McDonald o il burger king, o da McFruttu’s, locale similare in cui penso carne non ce ne sia un gran che, visto che si tratta di frullati e simili – Fruttu è il cognome della mamma di Puddu), anche se è evidente la volontarietà della citazione. Ovvero, McDonald poteva probabilmente evitare l’intervento degli avvocati – così come Puddu poteva pensare a qualcos’altro.
Due note positive: il buon Puddu ne ricava un po’ di pubblicità, che mi sembra un’ottima cosa, soprattutto per l’idea imprenditoriale dei culurgiones da passeggio (così buoni a tavola, chissà come sono in piedi…), e comunque del fast food di origine e produzione locale, veramente a kilometro zero come si usa dire oggi; dall’altra, la Regione Sarda si è schierata a fianco di McPuddu’s…
Commenta infatti l’assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Andrea Prato: “L’Italia subisce ogni anno danni per 70 miliardi di euro a causa di falsi e imitazioni alimentari: diffidare un commerciante di tipicità sarde per il solo suffisso ‘Mc’ suona perciò come una beffa. Per questo la Regione Sardegna offrirà tutta l’assistenza in favore del signor Puddu e dei suoi ‘culurgiones’ per portare avanti la battaglia legale contro McDonald’s”.
“McPuddu’s – aggiunge Prato – è uno dei simboli di una cultura alimentare identitaria che si sposa con i ritmi veloci del nostro tempo. I culurgiones esistono da molto più tempo dei cheeseburger: rappresentano da decenni un pasto veloce e salutare in linea con la dieta mediterranea, oggi ritenuta anche dall’Unesco quale patrimonio mondiale dell’umanità. Non si vede quindi perché si debba negare l’integrazione di un’identità tutta sarda nelle abitudini al consumo ‘fast’. I culurgiones, proposti oggi dal signor Puddu e da decine di negozi tipici sardi, sono il pasto veloce sardo per eccellenza: una sfoglia di pasta di semola di grano duro ripiena di pecorino sardo fresco, patate e menta naturale, che richiede solo due minuti di cottura ed è ideale da mangiare anche come street food. Un prodotto sano perché fatto con i prodotti genuini e soprattutto made in Sardegna. Per questo – ha concluso Prato – da oggi il ‘Davide’ sardo avrà un alleato in più contro il ‘Golia’ americano”.
Bravo assessore…
E ripeto bravo a Ivan Puddu, a McPuddu’s (ora peraltro ribattezzato De Puddu’s, con una striscia nera con scritto CENSORED sull’Mc famigerato…), e soprattutto ai culurgiones…
Emanuele Bonati
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Che tristezza quando succedono queste cose…. e` vero che le grandi multinazionani devono proteggere il loro marchio, ma credo che ci sia un limite…
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