L’AntipatiCibVs: Chiuso per ferie?
Viviamo nelle prossimità di una realtà aumentata, un mondo in cui ci saranno delle app che ti avviseranno di non uscire senza ombrello perché fra dieci minuti piove, di non entrare in quel negozio perché hanno finito la tua taglia, di non chiamare la tua fidanzata perché è a letto con il tuo amico…
Ok – non arriviamo a tanto. Ma è possibile che in agosto non si riesca a sapere non dico se e dove quel locale o quell’altro ristorante vanno in vacanza, con chi, a che ora – ma semplicemente se sono aperti o chiusi per ferie? Al di là degli sporadici cartelli attaccati su vetrine e saracinesche, visibili quando ci sono se si va di fronte al locale stesso (ma in alcuni casi un’attenta indagine dei Ris ha evidenziato l’assoluta mancanza di tracce di collanti o adesivi che testimoniassero la presenza di avvisi del genere…), siamo perennemente su Internet, connessi all’universo mondo: non è possibile mettere un avviso sulla homepage del proprio sito (d’accordo, molti siti di ristoranti tutto sembrano fuorché siti user-friendly, che comunichino realmente anziché essere vetrine-flash instagrammatiche), o evidenziare nella propria pagina facebook il periodo di chiusura?
Perché uno deve scorrere la cronologia fb del locale, per scoprire se va bene un post di tre settimane prima in cui si dice “ci vediamo a settembre!” (cioè? l’1, il 2, il 23?)? Perché deve girare su tutte le pagine del sito, alla ricerca di un qualsivoglia accenno alla (meritata) pausa estiva – se e quando presente?
Veneranda Astrusi
(foto Mario Carlini / Iguana Press, “la Repubblica” Bologna)
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