Da Glass Hostaria a Roma
Esistono luoghi a cui ci si affeziona particolarmente, forse perché rappresentano delle certezze, o magari perché sono delle piccole oasi in una quotidianità opprimente.
Esistono persone di cui si ha grande stima pur non conoscendole gran che, forse perché riescono a trasmettere qualcosa anche solo attraverso i loro gesti.
Un luogo, una città a cui sono molto affezionato è Roma. Si tratta di un posto dove la storia è viva, con scorci che tolgono il fiato, dove tutto sembra concentrarsi. Una delle mie certezze romane si trova in una delle zone più turistiche e affollate della città, eppure è un po’ la mia oasi di pace: Glass Hostaria.
Entrando, dopo aver attraversato la massa di persone che popolano le viuzze circostanti di Trastevere, ci si immerge in una tranquillità che gli architetti hanno saputo ben interpretare con l’utilizzo di luci soffuse, legno, metallo, pietre, vetro. Il locale ha qualche anno ma il design è ancora attuale; ma la cosa importante, design a parte, è il modo in cui si è accolti e coccolati. Uno staff cordiale, sorridente e preparato, col quale si riesce anche a scambiare qualche battuta piacevole.
Una persona di cui ho una grande stima è quella che sta a capo del locale, assieme a Fabio Spada: Cristina Bowerman – non la conosco gran che, appunto, ma mi sento molto vicino a leiper ciò che trasmette con la sua filosofia.
La prima volta che ho cenato qui, dopo aver finito, ricordo bene di averla definita, nella mia testa, “una donna con le p***e”. Forse perché avevo sentito del suo trascorso forense negli USA, chi lo sa….
Quella di Cristina è una cucina solida e con una serie di “attributi” importanti, tra cui sicuramente l’equilibrio dei sapori che compongono i piatti – oltre che la bontà dei piatti, ovviamente!
Una vera maestria negli abbinamenti mi regala belle emozioni durante il mio percorso degustazione, questa volta di solo pesce. Un susseguirsi di piatti, undici tra amuse bouche e piccola pasticceria, e un cestino del pane memorabile – anzi, due… Una bella carta dei vini, tra cui scegliamo, su consiglio, il Pinot nero di Franz Haas.
Difficile dimenticare alcuni gusti e abbinamenti: i tagliolini freschi ai porri con ostrica e foglia d’ostrica, oppure l’esplosione dei raviolini di parmigiano 60 mesi asparagi e burro d’Isigny, o anche la patata all’argilla crema ai ricci di mare e salicornia con un’aria di liquirizia, che chiude magicamente il cerchio dei sapori.
Adoro la liquirizia, mi dice lei quando viene a trovarci al tavolo, la metterei ovunque. Registro questa cosa, torno a Milano e le spedisco un denrificio alla liquirizia Amarelli. Penso: è talmente brava che potrebbe stupirmi facendo un piatto con questo dentrificio.
Mi chiede anche: Sei stato da Romeo? È una figata!
Non stento a crederlo. No, Non ancora. Andrò nei prossimi giorni perché sono curioso.
Romeo è la nuova creatura Spada-Bowerman-Roscioli. Design spaziale, degli stessi architetti, validissima cucina gourmet senza sperimentazioni ardite, banco gastronomia con il meglio dei formaggi, salumi e non solo, e un forno dal quale escono le meraviglie dei Roscioli.
A fine settembre ci sarà la seconda edizione di Taste of Roma, dove troverete, nel formato-assaggio, i piatti della Bowerman, unica donna nel drappello di mitici chef capitolini (e che chef – in ordine alfabetico, Francesco Apreda, Heinz Beck, Roy Caceres, Arcangelo Dandini, Andrea Fusco, Stefano Marzetti, Giulio Terrinoni, Angelo Troiani).
Siamo curiosi: cosa ci preparerà Bowerman per Taste of Roma? Lo chiederemo direttamente a lei…
Glass Hostaria
Vicolo del Cinque 58
00153 Roma
tel. +39 06 58335903
Christian Sarti
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Grazie Christian!!
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