Impressioni dal Super-Bar
Aspettavamo da tempo che anche l’Italia si aprisse ad ospitare un bar show dal forte respiro internazionale: molti dei big player della bar industry che salgono in cattedra per fornire spunti, suggestioni e momenti di approfondimento a tutta la comunità dei bartender. Seminari da un’ora e mezza, workshop da un’ora: il tempo giusto per informare senza annoiare.
Naren Young nel seminario d’apertura di questa prima edizione di Super-Bar – la versione italiana di Barshow – ci ha presentato i nuovi cocktail trend direttamente dalla Grande Mela, avamposto della mixology globale assieme a Londra. L’onnipresente Ian Burrel ha messo a disposizione tutta la sua conoscenza merceologica da Rum Ambassador focalizzandosi sui dual aged rums (mai sentiti vero?). L’italianità ha avuto il suo portabandiera nel “magico” Dario Comini, impegnato nel mostrare come intrattenere con qualche simpatico gioco di prestigio un qualsiasi cliente davanti al banco. E cosa può esserci di più italiano della miscelazione futurista? Ecco le polibibite di inizio Novecento col grande Fulvio Piccinino di Sapere bere? Insomma, appuntamenti per tutti i gusti e per tutti gli stili, nessuno escluso.
Fuori dal mondo didattico, Super-Bar ha proposto contest entusiasmanti e agguerriti. Ho visto sfidarsi a colpi di shaker le ragazze di A.I.B.E.S. nelle varie categorie dell’ormai noto Lady Drink; un’altra sfida tutta da gustare è stata quella dello strepitoso Fantasy Contest, “God save the Gin!”, promossa dall’accoppiata vincente Gin Mare e 1724 Tonic Water.
Per i più curiosi poi era d’obbligo un giro per gli stand – partendo da Matteo Zed del Cafè Settembrini di Roma che ha messo a disposizione tutta la sua abilità nel nuovo trend delle Japanese tecniques per Bacardi, elaborando meravigliosi Daiquiri e Mojito (anche quel genio di Hemingway avrebbe sicuramente apprezzato).
I ragazzi del Chiringuito ci hanno permesso assaggiare qualsiasi bottiglia della loro selezione di 50 tipi di gin circa (provate il fratellone genever in purezza, ne rimarrete sorpresi).
Insieme all’apporto del seminario di Fulvio Piccinino ci sono state molte occasioni per constatare come il Made in Italy stia tornando in gran voga: la strepitosa Cocchi, assieme a Carlo Alberto, Gancia e l’ultimo arrivato Mancino ci hanno trasportato indietro nell’Ottocento, in piena “VermouthMania!”.
Cavalca l’onda di questo riscoprire antiche tradizioni nostrane la mitica Cedral Tassoni: sapori d’infanzia…
Andate a trovare Mattia al Cocktail sul Sofà a Salò, saprà farvi conoscere antichi sapori miscelati ad un tocco di modernità…
Nicolò Rapezzi e Christian Sarti
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