Qui Milano: Gli 80 anni della Pescheria Spadari
Posti che aprono, posti che chiudono, posti che durano.
Era il 1933 quando in via Spadari apriva la Pescheria Spadari, tuttora attiva e rinomata, oltre che per il pesce, anche per i pesceburger e gli altri piatti a base di pesce serviti durante la pausa di mezzogiorno (ne abbiamo parlato qui).
Chi è milanese conosce la Pescheria Spadari anche senza frequentarla: grande qualità, assortimento, freschezza, cortesia. Fa parte della milanesità a prescindere – un’istituzione come Peck, lì di fronte, o il Salumaio in Montenapo – un luogo-simbolo come il Duomo, il Castello, o come il Coperto Figini, ricordato tuttora anche se scomparso da molti decenni (dal 1864, quando iniziarono i lavori per la creazione di piazza Duomo – era sulla destra della piazza, lato via Mercanti).
Era qualche sera fa quando la proprietà (peraltro discendenti delle famiglie dei fondatori) ha deciso di celebrare i propri 80 anni con un aperitivo per una quantità di gente che si è accalcata dalle 18 in poi nel locale – ma tanta, ad attendere con pazienza il proprio piattino di gnocco fritto con pesce (ovvero, Carpaccio di salmone al pepe rosa e pompelmo, Carpaccio di tonno, carciofi freschi al profumo di maggiorana, Carpaccio di spada, pomodorini confit all’origano, Gamberi marinati e porcini alla piastra accompagnati da un Arneis delle cantine Marco Bonfante, Nizza Monferrato).
“Attendere con pazienza” è un delicato eufemismo per evitare descrizioni truculente dei comportamenti degli umani milanesi – ma credo non solo – di fronte a un buffet gratuito. Un assalto ai forni manzoniano, un attacco di zombie, sempre più si assiste a spettacoli inverecondi, a lotte non so ormai più se per esserci o per mangiarci…
Col solito corollario di codanti lamentosi – io ho fatto qualche minuto di coda, e di fronte a due signore giornaliste che venivano fatte entrare “extra coda”, ecco uno a vociare che non era giusto, era la solita storia dei raccomandati, i giornalisti vogliono tutto gratis, e si sa quanto guadagnano, loro, e… e il signore vociante è entrato, pochi secondi dopo, ha staccato da una forma di Parmigiano Reggiano un pezzo che avrebbe sfamato tutta Topolinia per due mesi, non so quanto pesce abbia ingurgitato, è transitato per la saletta riservata alla stampa, e se ne è andato – direi masticando…
In vetrina, una torta enorme, modello Sirenetta disneyana – bellissima, supercolorata, iperdecorata – opera di Ernst Knam. Grande davvero. Peccato: non sono potuto restare fino alla fine, e assaggiarla. Rimarrò col dubbio: ma le decorazioni, i coralli, le conchiglie, i pescetti, erano tutti di cioccolato?
Pescheria Spadari
Via Spadari, 4
20123 Milano
Tel. 02.878250
Emanuele Bonati
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