Siamo più o meno a metà della Milano Food Week, ma penso di poter già dire quale è stata la cosa più bella della manifestazione. Ho visto una serie di eventi, di showcooking, sono stato da Pratmar per l’evento sulla cucina per le intolleranze, all’Appartamento Lago a vedere Stefania Corrado e Mariachiara Montera per Insal’Arte, alla Master Kitchen dell’Expo Gate in Cairoli per il Food Revolution Day con Milly Callegari e Jamie Magazine Italia, ovviamente al Lago Store di MAV Arreda, dove ho presentato la Cucina Efficace di paolo Barichella, e in giro intrufolandomi in eventi degustazioni assaggi presentazioni – ma la cosa più emozionante è stata lo showcooking di Wicky Priyan, condotto da Gianluca Biscalchin.

Wicky ha pulito un pesce, preparato un brodo, allestito il suo piatto, raccontato l’uso e le caratteristiche dei suoi coltelli, spendendo pochissime parole (la cucina è anche soprattutto concentrazione), supportato dalle spiegazioni, dagli interventi, dalle sollecitazioni di Gianluca.

Certamente straordinario – nella grande maestria dell’esecuzione, nella profonda conoscenza e nell’interesse dell’esperienza condivisa con noi, e tutto: ma ho trovato ancor più straordinaria, ed emozionante, la prima fila della platea, composta da giovani studenti di un istituto alberghiero, composti, interessati, attenti quasi più che in una classe, come forse nemmeno a un master di perfezionamento, partecipi come a un concerto rock.

Continuo a essere un redattore di libri scolastici, dentro di me, sotto la spessa adipe del foodblogger, una specie di educatore alla lontana: e la vista di quei ragazzi, lo ripeto, mi ha emozionato. Una delle strade possibili in vista dell’Expo 2015, che si potrebbero percorrere anche nella prossima Milano Food Week, secondo me è proprio questa, quella della condivisione e dello scambio delle esperienze con i giovani.

Emanuele Bonati