6 sorsi di Amaro Lucano: #cosavuoidipiudallavita
Un sorso di tradizione. La famiglia Vena – Pasquale con la moglie Rosistella e i figli Leonardo, Francesco, Letizia – si presenta in festa. Si racconta al pubblico con riconoscenza, misura, fierezza. Mi è piaciuto conoscere la storia di una miscela tuttora segreta, messa a punto nel 1894 dal pasticcere (poi Cavaliere) Pasquale, trasmessa alla sequela di successivi Leonardo, Giuseppe, Pasquale dando forza al territorio, forma all’azienda, fama al prodotto: quell’Amaro Lucano che ormai si beve in tutto il mondo.
Un sorso di orgoglio. 120 anni di continuità nel successo. Un Amaro iconico. Una collezione di distillati dal tocco italiano, vincitori di premi – il liquore al Caffè Lucano, il Limoncello Lucano, la Sambuca Lucano. Un’espansione distributiva nel settore HORECA. L’approccio a nuovi mercati, come la Cina. Due nuove linee di prodotti con la Selezione 7 Stelle. L’orgoglio di essere e di venir percepiti come 100% italiani.
Un sorso di entusiasmo. Ta-dah! Ecco lo chef Bruno Barbieri, accumulatore di stelle Michelin, il testimonial e il trait-d’union tra il mondo liquido dei distillati Lucano e il mondo solido dell’alta cucina. Riesce contagioso con il suo entusiasmo per le potenzialità intraviste studiando i prodotti e per i mondi di gusto che accostamenti impensati, finissime sperimentazioni, nuove ricette possono aprire. Bello pensare che nasceranno nuovi menu, ma anche ricette riproducibili, inedite esperienze, future memorie.
Un sorso di futuro. C’è un’altra storia nella storia, ed è una case history: il “Lucano Celebrating Lab”, progetto speciale condotto con l’Istituto Europeo di Design di Milano. Questa collaborazione tra azienda committente e istituto di alta formazione è culminata in Centoventi, una versione anniversaria dell’Amaro Lucano. Racchiude l’esclusività dell’edizione limitata, l’energia della creatività multidisciplinare, l’esperienza di lavoro del team IED, l’auspicio di giovani carriere.
Un sorso di ospitalità. Un evento è fatto di tempo e tempi, di parole e di persone, di formalità e di informalità, di luoghi e di modi, di saluti e di commenti, di gesti guantati e di gadget guatati. Mi è piaciuto che #lucano120 sia stato ospitato dall’Hotel dei Cavalieri con le sue sale, scale interne con le pareti a mosaico d’oro (io evito accuratamente gli ascensori), Milano autunnale tutta per noi dalla terrazza.
Un sorso di lunga vita. Tre erano gli hashtag della giornata, e chissà che non lo siano per lungo tempo: #cosavuoidipiudallavita, #lucanoexperience #lucano120. Provate a rintracciarli su twitter e facebook. Vi restituiranno la narrazione di opinionisti e blogger, cioè la memoria della rete, versione digitale dell’ormai profonda memoria collettiva che alla domanda “Cosa vuoi di più dalla vita?” fa rispondere “Un Lucano”.
Daniela Ferrando
ph Daniela Ferrando; materiali storici: Lucano 1824
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