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BLOGVS | November 22, 2024

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Il BlogVs delle Donne: tre domande a Emanuela #CucinaNoir Bergomi

Il BlogVs delle Donne: tre domande a Emanuela #CucinaNoir Bergomi
Emanuele Bonati

Emanuela Bergomi è il motore – noir – che fa girare le serate di Cucina Calibro Noir, una serie di cene che prendono le mosse da un romanzo noir per costruire un percorso gastronomico che lo rispecchi.

 

Quando mi hai proposto di partecipare alla prima delle cene Calibro Noir – beh, ancor prima che mi dicessi cosa c’era da mangiare avevo detto di sì. Era dedicata a Nero Wolfe, per i suoi ottant’anni – presentava Luca Crovi, Gigio Alberti ha letto qualche pagina, e ne hanno parlato Hans Tuzzi, Piero Colaprico e Camilla Baresani, mentre Marco Tronconi cucinava (eravamo alla Cucina dei Frigoriferi Milanesi) benissimo.
Tutto questo per dire che mi sembra un’idea straordinaria.
La mia prima domanda è: perché non è venuta a me? Com’è che è venuta a te, invece?

L’idea di associare la letteratura noir alla cucina è nata dalle riflessioni posteriori all’organizzazione di una mini rassegna durante Bookcity 2013, che proponeva “la scoperta delle cucine del mondo attraverso la lettura dei romanzi e viceversa”: durante gli incontri si ascoltavano conversazioni con autori ed esperti e letture da parte di attori, ma nello stesso tempo si acquistavano e mangiavano gustosi piattini rigorosamente in tema con il contesto territoriale del romanzo. Grande successo di pubblico, a cui è piaciuta la formula cultura “dura e pura” associata a convivialità e piacere del buon cibo. E nel frattempo mi sono resa conto di quanta cucina fosse narrata all’interno dei romanzi noir – da Camilleri a Montalbán, passando per Simenon e Rex Stout. Nella primavera del 2014 incontro Luca Crovi, scrittore, giornalista e promotore della narrativa di genere noir: e nasce il progetto Cucina Calibro Noir: cene per presentare e parlare di un romanzo con l’autore o con esperti (come nel caso di Rex Stout). Il format prevede che Gigio Alberti interpreti brani del libro scelti insieme all’autore, mentre Luca Crovi conduce la serata da vero “maestro di cerimonie” e lo chef del ristorante in cui si svolge la serata cucina piatti che vengono raccontati nel o ispirati dal testo.

Come costruisci le tue serate noir?

Prima di tutto l’autore. Deve essere una firma importante, amata dal pubblico, a cui piaccia stare in un contesto conviviale e che ami la buona cucina. Poi il menù: analizziamo il libro e i riferimenti gastronomici e costruiamo un menù con i nostri ristoranti partner, l’Osteria del Biliardo di Herion Talelli e la Cucina dei Frigoriferi Milanesi di Marco Tronconi.
E poi pensiamo al vino, che anch’esso deve provenire dal contesto territoriale raccontato [ma volendo c’è anche la birra Peel Pie – che io amo…. NdR]. E Gigio Alberti nel frattempo si legge il libro ed estrapola i brani che leggerà.
La parte più gravosa è quella della comunicazione per riuscire a raggiungere il pubblico. E qui interviene il sito di Cucina Calibro Noir, a cui pian piano si stanno aggiungendo registrati, la pagina facebook e il profilo twitter.

 

Ma tu, in cucina, come te la cavi?

Per cavarmela me la cavo, in fondo. So fare alcune cose molto bene, come i risotti, in molte varianti, e la pasta al forno gratinata solo con bechamelle e parmigiano. Poi ho imparato una serie di paste con verdure dalla suocera pugliese. In ogni caso devo sempre cucinare mediamente “bene”, se no in casa son dolori… e i piatti surgelati in casa mia non hanno vita facile: vengo sgamata subito!

seconda

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Emanuele Bonati

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