Pisa e Valdera, scoperta e riscoperta. Prossimamente.
Mi è venuto, forte, un ricordo: la chiesa di Santa Maria della Spina a Pisa, vista in gita scolastica più di trenta (ahimé) anni fa. Come appoggiata sull’Arno, mi era sembrata una cosa leggiadra già allora, un gioiello, anche al confronto di landmark molto più famosi visti nei viaggi di una vita.
Poi, il caso, quest’anno. Il caso dell’invito a un workshop a marzo, per tornare a Pisa e visitare la Valdera con occhi diversi – di blogger, buyer, cronista – e vivere e raccontare l’esperienza in modalità digitale. Nei giorni dal 10 al 13, che mi auguro belli come se fosse già primavera, alla scoperta di arte cultura paesaggio persone parole colori. All’ascolto dell’offerta turistica locale a livello B2B, che si misura con un turismo nazionale ed estero sempre più segmentato nelle esigenze, nelle evasioni, nelle capacità e nelle opportunità. All’assaggio del gusto di questa parte magnifica di Toscana.
L’iniziativa, con un intenso programma, viene da una combinazione di impresa e associazioni: Dejan Uberti e l’agenzia Freeways, l’Associazione l’Ancora e Progetto Viaggiare Disabili, che aggiunge un’ulteriore prospettiva al piacere del viaggio e dell’ospitalità.
Appuntamento con la prima edizione di #pisavalderaworkshop
Daniela Ferrando
Ph allaboutpisa, Freeways, quinewsvaldera
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