Tre plus sui tour esperienziali, grazie a #botrugnoedintorni
Piatti, parole, paesaggi, propositi e progetti. Ogni viaggio è un contenitore e un articolo di BlogVs può uscire come una sequenza di piatti gustati. O di parole sentite e paesaggi ammirati – siano essi mare, terra, lago, case e monumenti. Oppure di propositi e progetti, facilitati da foto, come accade qui dopo un viaggio nel Salento meridionale.
Comuni che fanno sistema
#botrugnoedintorni era il titolo del viaggio organizzato da Valeria Carluccio aka Jump in, agenzia specializzata in scambi con l’estero e progetti di valorizzazione del territorio. Botrugno è uno dei comuni protagonisti del tour, che si sono alleati per promuoversi, insieme a Poggiardo, Vaste, San Cassiano. Ma abbiamo anche lambito Castro, Lecce e Otranto. La regione Puglia si sta muovendo piuttosto bene – soprattutto con il coinvolgimento e la valorizzazione di territori di nicchia, meritevoli di storytelling. (D’altronde, come non spendere parole amorose per le orecchiette fatte a mano o un piatto di faveneddhe e cicureddhe!)
> PLUS: unirsi e coinvolgere territori di nicchia
Tanti punti di vista intrecciati
Plurali e articolati, espressi da giornalisti e blogger (in quibus, ego) e studenti Erasmus a contatto con la realtà locale: un gruppo intelligentemente eterogeneo per età, culture, competenze culturali. Ognuno con mezzi diversi: scrittura, video, foto, interviste, documentari, disegni. Ognuno con parole diverse. Ognuno scegliendo il proprio format: mosaici di immagini, foto singole o instagram stories, lunghi commenti o scarne didascalie, un diario giornaliero o appunti provocatori, grandi foto narrative o di dettagli sfuggiti ai più.
> PLUS: Un racconto interessante è quello che si compone di una pluralità di voci e modalità e stili, che arriveranno ai rispettivi pubblici, col loro linguaggio.
Una Puglia credibile. Una Puglia che crede.
A Botrugno, a Poggiardo, a Castro, negli uliveti minacciati dalla xylella, un comune denominatore è la speranza progettuale. Ne è portatrice una generazione di trentenni (ma non solo di trentenni, perché hanno alleati istituzionali e “figure paterne” di riferimento): chi gestisce una struttura e tende a recuperare il cibo della tradizione come i ragazzi del Parco Paduli e inventa contenuti ed esperienze per tutto l’anno; chi si mette a produrre miele come Adriano Negro; chi raccoglie e diffonde attentamente il patrimonio musicale della tradizione, senza farne commercio, come Antonio Romano; chi ricostruisce le epoche creando un Museo Civico delle Forze Armate e mappa il proprio tessuto sociale come i cittadini botrugnesi con la loro mappa di comunità e il progetto dell’ecomuseo; chi parte dall’archeologia per riscrivere la storia, come a Castro con la colossale statua di Atena-Minerva dissepolta nel 2015.
> PLUS: avere una visione generale, ma non smettere mai di rileggerla secondo nuovi angoli visuali.
Daniela Ferrando
PS vorrete sapere delle foto. In ordine di apparizione:
– Il Palazzo Marchesale di Botrugno (sede del museo Civico delle Forze Amate e del Museo della lametta da barba – ph da salento Viaggi)
– Orecchiette e maccaruni al pomodoro, faveneddhe e cicureddhe dalle mani della signora Nadia al B&B “Il Borgo” di Poggiardo
– il lago dell’ex cava di bauxite vicino a Otranto
– l’Ovo, installazione presso il Parco Paduli (foto dal sito ufficiale)
– il Faro di Punta Palascìa, il luogo più a Oriente di tutta Italia, il primo a vedere l’alba ogni giorno (ph Monica Viani)
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