Diventare assaggiatori dell’olio d’oliva con il corso Airo-Seminario Veronelli
Uno si chiederà: ma davvero esiste un corso per assaggiatori di olio d’oliva? ma soprattutto: perché dovrei farlo? (Sottotesto implicito: Ma gli oli non sono, alla fin fine, tutti uguali? Risposta altrettanto implicita, e scontata: NO).
Eccovi allora 7 (buoni) motivi per farlo.
1. Perché è un corso serio
In un paese come il nostro, dalle quasi 600 cultivar olivicole, è necessaria una formazione culturale sull’olio seria, fornita da esperti. Dopo le vacanze estive partirà a Milano il primo percorso per la formazione di assaggiatori di olio oliva di AIRO (Associazione Internazionale Ristoranti dell’Olio) e del Seminario Permanente Luigi Veronelli, che continua nella pratica la grande visione culturale dell’ispiratore. Segnatevi la data del primo incontro: lunedì 25 settembre e il luogo: il luxury condotel AllegroItalia, in via San Pietro all’Orto, a due passi dal Duomo.
2. Perché è un format abilitante, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
Avrà 40 ore di formazione, ripartite su tre livelli. Frequentarli per diletto o in prospettiva professionale è una scelta indipendente. Lo scopo del percorso è preparare un gruppo di esperti con idoneità fisiologica, in possesso delle conoscenze codificate della materia – possibili futuri esperti, assaggiatori, consulenti, giudici di questo prodotto prezioso, necessario, salutare e universalmente presente nelle culture alimentari.
3. Perché si svolge di sera
Siete semplici appassionati, ristoratori, divulgatori, giornalisti, blogger. Siete persone con un lavoro diurno e una vita complicata. Come accade con i master executive per chi deve conciliare lavoro e studio, anche il corso in oggetto ha un orario sostenibile: dalle 19 alle 21 per i primi due livelli e dalle 16 alle 19 per il terzo livello.
4. Perché il vostro rapporto con l’olio non sarà più lo stesso
Saperne di più non è sfoggio di presunzione: è consapevolezza aumentata, quella che permette di comprendere meglio come comprare per il consumo personale senza soccombere alle astuzie dell’altrui strategie di marketing; di avere coscienza di cosa chiedere al ristorante se clienti o cosa proporre se si è ristoratori – magari anche una carta degli oli. Ma è anche comprendere cosa c’è o cosa manca nel piatto – o poter scrivere di olio senza scivolare su untuose banalità, magari usando con appropriatezza parole antiche e meravigliose come oliandolo e brucatura.
5. Perché l’olio ha tanti attributi, ma anche dei difetti
Sono 16 le prove selettive condotte dal capo panel responsabile del Corso Franco Pasquini – presidente ANAPOO, associazione Nazionale assaggiatori d’Olio d’Oliva – e proposte secondo il metodo COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) sui 4 attributi dell’olio: riscaldo, rancido, avvinato e amaro. Conoscere i difetti è perfettamente complementare al conoscere i pregi, per esercitare responsabilità nei giudizi.
6. Perché l’olio è un universo, come il vino, e come il miele
Quella sul miele è una considerazione piuttosto personale. Ma la strada è tracciata e quello del vino è un paradigma: l’olio e il miele, espressioni di natura e biodiversità, esempi dell’infinita combinatoria del buono, di filiere economiche rilevanti, del patrimonio di cultura su cui siamo seduti, regali italiani perfetti, meritano un pubblico competente e un’offerta articolata, spiegata, sincera, tracciabile, credibile. Altrimenti, come è possibile costruire valore?
7. Perché anche i nomi contano
Nel corpus docente, agronomi, assaggiatori, consulenti e comunicatori. Tra loro, oltre a Franco Pasquini, Giuseppe Mazzocolin, cultore dell’olivo e dell’olio, Alberto Grimelli, agronomo e giornalista, Marco Scanu, oleologo, Andrea Alpi, sensory project manager, Cristina Gazzana, assaggiatrice AIRO, Piero Barachini, vivaista, e Fiammetta Nizzi Grifi, agronomo e responsabile tecnico del Consorzio Olio DOP Chianti Classico. A illustrare gli abbinamenti in cucina, gli stellati Tano Simonato aka Tano passami l’olio a Milano e Matia Barciulli, Chef dell’Osteria di Passignano in provincia di Firenze, con Filippo Falugiani, Presidente AIRO.
L’assaggio
Tano Simonato ha dato una prova pratica di abbinamento a crudo proponendo, già al termine della conferenza stampa di presentazione, due sue creazioni: il tiramisù di seppia e una spalla cotta a bassa temperatura, utilizzando olio “Veneranda 19” della Tenuta Zuppini e vincitore de Il Magnifico Extra Virgin Olive Oil Awards 2017 e olio “Maurino”, dell’azienda agricola Giacomo Grassi, vincitore del Premio Fragranza nella Selezione AIRO by Il Magnifico 2017.
Info pratiche
struttura e costo:
1° livello – le basi della tecnica d’assaggio e della filiera: 7 incontri di 2 ore a serata
€245 + €25 iscrizione AIRO come Socio Sostenitore
2° livello – l’olio EVO in cucina e aspetti nutraceutici: 7 incontri di 2 ore a serata
€295 + €25 iscrizione AIRO come Socio Sostenitore
3° livello – prove selettive per l’ottenimento del diploma: 4 incontri di 3 ore a serata
€185 + €25 iscrizione AIRO come Socio Sostenitore
sede:
Allegroitalia San Pietro all’Orto 6 – Via San Pietro all’Orto 6, Milano
info e contatti:
Segreteria AIRO – Dott.ssa Elisa Corneli – info@associazioneairo.com
Programma completo dei 3 livelli qui
Daniela Ferrando
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