“Il Bistrot di Santa Marta” di Daniel Spoerri: quando la cucina entra nell’arte
Il binomio “arte”/”cibo” viene coniugato nei modi più disparati sin dall’antichità. Qui però, più che il cibo, è proprio la “cucina” a entrare prepotentemente nel mondo dell’arte, grazie a un artista eclettico (anche mimo danzatore poeta e altro ancora), il rumeno-svizzero Daniel Spoerri, che al mondo del food è sempre stato particolarmente vicino, tanto da aprire una serie di ristoranti, dar vita alla cosiddetta “Eat Art”, agli assemblage di avanzi di pranzi, di resti di tavolate (tableaux piège).
In questo caso, la cucina entra nel mondo dell’arte fisicamente, attraverso una serie di utensili che Spoerri ha raccolto in giro, nei mercatini dell’usato, e che ha assemblato in affascinanti tavole “tematiche” che racchiudono assieme ai più disparati e disusati oggetti da cucina tutta una serie di suggestioni dell’arte novecentesca, dall’object trouvé alla ripetizione, al ready-made, alla serialità, al quotidiano e alla memoria. Tutto questo, sotto l’insegna “Bistrot di Santa Marta” (la patrona delle casalinghe e delle domestiche, di cuochi, osti, ristoratori, albergatori), alla Fondazione Mudima a Milano, fino al 9 febbraio.
Daniel Spoerri, Il Bistrot di Santa Marta
Fondazione Mudima
Via Tadino 26, 20124 Milano
tel 0229409633
www.mudima.net
Emanuele Bonati
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