Paola Coppini, una barlady di quelle brave, passata con disinvoltura dalla filologia alla mixologia, da Firenze è approdata a Milano, prima a corsocomo10, ora da Tartufi&Friends. Sarò lei oggi a rispondere alle nostre tre domande.

In questi ultimi anni si vedono sempre più spesso donne dietro i banconi dei locali, e sempre meno strizzate nelle camicette succinte, e sempre più abili nel maneggiare shaker pourer jigger stirrer… Si tratta di una moda o qualcosa di più?

Finalmente!! Sempre di più, la presenza di una donna dietro al banco è sinonimo di passione, tecnica e competenza, al di là della “performance” estetico-espositiva. Credo che rientri in un quadro di generale innalzamento dello standard qualitativo del nostro settore, che investe uomini e donne in egual misura. La percezione di noi stesse, come professioniste, è ciò che ci fa emergere e ci spinge a migliorarci, a continuare a studiare ed approfondire… e per questo, fortunatamente, non abbiamo bisogno delle quote rosa.

 

Il tuo percorso unisce due anime diverse, apparentemente distanti: la filologa e la mixologa.

Diverse, distanti, ma complementari. Sono stati due indirizzi paralleli della mia formazione. Due grandi passioni che si sono nutrite a vicenda, senza cannibalizzarsi. Credo che ognuna delle due discipline abbia fornito all’altra una sponda per l’approfondimento. Entrambe si nutrono di entusiasmo e di ricerca. In entrambe si fa esperienza della propria creatività, confrontandosi comunque con la tradizione.

 

 Hai un cocktail che senti particolarmente tuo? E uno che preferisci? 

D’impulso dico il Savory Truffle (inserito tra i Signature di Tartufi&Friends, che hanno tutti come ingrediente appunto il tartufo). La sua creazione mi ha messa a dura prova, non è stata affatto intuitiva o immediata – ma adesso, in quella selezione, è il mio preferito.
La scelta del cocktail preferito, un po’  come funziona per i romanzi, è un transfert dello stato d’animo del periodo che sto vivendo. In questo momento mi va tutto ciò che è whisk(e)y…..Manhattan soprattutto, ma con pechaud’s, angostura e bitter orange!!

 

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Emanuele Bonati