Oltre Barcelona: Catalunya è molt de gust!
- Daniela Ferrando
- On 26/06/2015
- http://www.foodthings.com
Se per ogni biscotto della scatola di galetes catalane che mi ritrovo sotto gli occhi dicessi un posto dove voglio andare in Catalogna dopo la presentazione #moltdegust, non finirei più.
E invece, lo dico.
• nella Barcellona del design (perché ho già amato la Barcellona di Gaudì e di Mirò, di Picasso e delle Ramblas, del Barri Gotic, della Sagrada Familia e della Sardana danzata sulla piazza della Cattedrale). Esiste da poco un Museo nel Disseny Hub, e va visitato.
• nella Barcellona intorno a Barcellona. In ottobre, per esempio, a Sant Sadurní d’Anoia in Costa Barcelona, alla festa dei cavatast per degustare il Cava, lo spumante doc catalano che, nelle varianti brut, secco, semisecco o dolce, è versatile a tutto pasto. O a Valls, dove si ritiene abbiano avuto inizio le celebri piramidi umane, i castells.
• a cena da Rafa Peňa, chef del ristorante barcellonese Gresca. A Milano ci ha dato un’anteprima della sua arte, servendo tapas rivisitate in versione tongue-food, che nemmeno necessitavano di essere dosate con le dita per sciogliersi in bocca. En passant, 23 ristoranti stellati si trovano nella sola Barcellona – 60 nell’intera Catalogna.
• negli hotel gastronomici di cui è disseminata la Generalitat (con maggiore densità nella Costa Brava e nella regione dei Pirenei), che si sono impegnativamente autodefiniti con queste testuali parole “piccoli hotel di charme, alloggi confortevoli e di qualità, gastronomia eccezionale”. E ci vorrei andare in stagione e fuori stagione, in cerca di ospitalità autentica.
• e sulla Costa Brava, e nei Paisatges magari visitando a dicembre il Mercato Medievale di Vic. E giù lungo la Costa Daurada e poi nelle Terres de l’Ebre e su nelle Terres de Lleida e sulla punta nord-occidentale della Catalogna, la Val d’Aran, e nei Pirenei inseguendo colori e stagioni in paesaggi e borghi (dall’archeologico al medievale al modernista al contemporaneo), natura dai forti contrasti, il fermento dell’artigianato, cammini spirituali e momenti molto terreni accompagnati da cibi saporiti e ottimi vini.
Già nel cuore degli italiani per preferenze, Barcellona e la Catalogna continuano nondimeno a investire in accessibilità, raggiungibilità (attualmente 22 aeroporti italiani e 4 porti navali ci collegano a Barcellona e alla Catalogna) e in attrattività per offrire continui motivi di scoperta e di memoria a chi viaggia per affari o per diletto.
E se adesso vi è venuta fame, atteggiatevi a saputelli e provate davanti allo specchio a pronunciare Esqueixada, Pa Amb Tomaquet, Escudella, Suquet de Peix, Romesco, Crema Catalana, Panellets. Non vi apparirà niente come per magìa, ma farete una splendida figura quando li riconoscerete e li ordinerete in loco.
Daniela Ferrando
foto Crema Catalana therealtapas.co.uk; foto Sardana Ale Ascanio
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