Anguria, da Stefano Benni
Frutto commestibile, globoso, a polpa rossa con semi neri. Detta anche cocomero, dal nome della pianta che lo produce, una pianta erbacea appartenente alle cucurbitacee, con fusto sdraiato e frutti di cui sopra (Citrullus vulgaris). L’anguria è fonte di ristoro e consolazione nelle calde serate di agosto, mentre il suo rosso colore è un chiaro riferimento politico (cosa che a Benni non è sfuggita), tant’è che da qualche tempo si sta tentando di lanciare sul mercato l’anguria a polpa gialla.
In una composizione poetica Benni esalta le qualità organolettiche e politiche dell’anguria, facendole risaltare, per contrasto, attraverso il confronto con il borghese melone. Mentre il melone – dice il poeta – cerca il compromesso alleandosi indistintamente con fichi o prosciutto, la rossa anguria basta a se stessa per dar ristoro agli assetati proletari.
“Tu, rossa passionaria
o anguria
bandiera proletaria.”
(Prima o poi l’amore arriva)
Senza dimenticare che è anche tra i quadri che non possono mancare nel nostro salotto (il mangiatore di melone) insieme a bambini in lacrime e altre amenità.
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