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BLOGVS | November 25, 2024

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Francia: “verre bullé” e alcune parole-chiave per scoprire BIOT

Francia: “verre bullé” e alcune parole-chiave per scoprire BIOT
Daniela Ferrando

“BIOT la créative”, così si presenta. Biot (che si pronuncia così come si legge) è un villaggio francese nel primo entroterra poco lontano da Nizza, poco sopra Cannes e a un passo dal polo tecnologico di Sophia Antipolis. A Biot sono famose soprattutto le botteghe di arti applicate.

Agli occhi di un italiano, Biot ha un’aria po’ ligure – e non è un caso. Sono celto-liguri le origini ed è fascinoso il suo passato, che ha visto succedersi Templari, Ospedalieri dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta, pesti, distruzioni, ricostruzioni e alterne vicende belliche e post-belliche, attività industriali e industriose.

Artisti come Raymond Peynet, quello dei fidanzatini, e Fernand Léger, sono vissuti a Biot, e Biot rende loro omaggio a livello museale. E trascorse a Biot vari anni anche Vivianna Torun Bülow-Hübe, che negli anni ’60 disegnò pezzi meravigliosi per Georg Jensen (come l’orologio più bello che abbia mai avuto in vita mia, sparito in un furto – ma questa è un’altra storia).

Intorno a Biot, ecco alcune parole-chiave. Se diventeranno anche per voi motivo di una visita, dite “bravo” a BlogVs e “bravi” agli operatori dell’Ufficio del Turismo. Sono poche le località piccole altrettanto capaci di farsi largo con personalità e storytelling.

“Verre bullé”, il vetro con le bollicine

Le vetrerie sono numerose a Biot e la lavorazione del vetro è uno dei capisaldi artigianali. In particolare, il vetro con le bollicine, che sembrano quelle briose di [inserire un nome pétillant!], è un materiale perfetto per brocche, bicchieri e stoviglie. Trasparenze colorate per giocare con il colore di cibi e bevande.

Turismo creativo negli atelier

Pittori, scultori, vetrai, orafi, ceramisti … a Biot sono tanti. E fanno sistema per il turismo creativo. Così voi potete scegliere tra le proposte esperienziali, se soffiare il vostro oggetto con un maestro vetraio o realizzare un gioiello in una bottega orafa; se cuocere il pane in un forno storico o dipingere per una giornata intera nell’atelier di un pittore o presentarvi da un ceramista con un progetto da realizzare insieme. Il costo di queste proposte parte dai € 40 circa fino a decuplicare e oltre, man mano che la lezione si fa più complessa e professionalizzante.

Il mercato del martedì

Vi piacciono i mercati provenzali? Segnatevi che quello di Biot si svolge ogni martedì nel cuore del centro storico. Ci si va per trovare un po’ di tutto, dai produttori della zona: non solo frutta e verdura ma anche, più estesamente, sapori del territorio come salumi, formaggi, miele, dolci e tessuti, oggetti tipici…

Feste paesane. La vostra preferita?

Al di là delle feste francesi canoniche come il 14 luglio o agricole come la vendemmia, ispiratevi: nel corso dell’estate, la “Fiesta des Lavoirs” – dove fiesta è scritto alla spagnola e i lavoirs sono i lavatoi pubblici, punto d’aggregazione di chi andava un tempo a lavare (e chiacchierare) e ora fulcro di serate conviviali di cibo condiviso e musica dal vivo. In luglio, la festa patronale di Saint Julien; a settembre il gemellaggio con il borgo piemontese di Vernante che si celebra in Francia negli anni pari e in Italia negli anni dispari; dal 21 al 23 di settembre la prima edizione di BIG ossia Biot International Glass festival; a novembre, la Festa della Castagna.

Siete ingolositi e vorreste saperne di più?
www.biot.fr (sito in francese)
www.france.fr (sito multilingue dell’ente del turismo francese)

Daniela Ferrando

[Immagini: Biot.fr, Visit Boit, Nana.M]

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