Christian in New York 3
Leggendo la Lonely Planet, mi avevano particolarmente incuriosito due locali: un noodle bar, del quale poi ho visto un libro sugli scaffali delle librerie (e la cosa ha accresciuto ancor più il mio desiderio di andarci), Momofuku, e un locale vegetariano crudista, Pure Food & Wine.
Siamo arrivati piuttosto presto da Momofuku, verso le 18.30, perché si dice che ci sia addirittura la coda di persone fuori ad aspettare per cenare, visto che non prendono prenotazioni. Una volta lì, effettivamente c’era già un bel po’ di gente che mangiava, e qualcuno in attesa di collocazione…
Lungo e stretto il locale; ci siamo accomodati al bancone, in fondo al quale una brigata di almeno sei chef e sous chefs alle prese con spadellamenti e tagli ultraveloci. Abbiamo optato per il menù degustazione che prevede 4 piatti a prezzo fisso di 30$. All’inizio, un assaggio: cucchiaio di petto di coniglio, maionese di rafano, cavolo rosso marinato e cilantro (cos’è il cilantro? O culantro? Il nostro coriandolo…). Poi un piatto di tonno in crosta di qualcosa, con salsa di barbabietola, e salsina al lime. Quindi, Clam Ramen: noodles fatti a mano e con alghe nori, molluschi tipo vongole, dei crostini di pesce e olio al peperoncino, il tutto immerso in brodo di pesce – è un piatto tipico giapponese.
Un fuori menù che ho visto al tavolo accanto e mi ha decisamente invogliato… Una sorta di panozzo stramorbido tipo nuvola e bianco (di riso) che avvolgeva delle fettine di pancetta di maiale alla piastra con del Kimchi (verdure orientali fermentate con spezie).
Ancora, petto di anatra scottato e servito con una restrizione agrodolce. Infine, due dessert: palline biscottate che facevano “crunch” moooolto buone, e un bicchierino di soft ice cream all’olio di oliva e ciliegie.
Spesa = 78$ (per 2 persone).
Non ho comprato il loro libro (edizione speciale) perché, ho pensato, sicuramente su IBS lo trovo, e non appesantisco il bagaglio… Ecco, non fate come me: prendetelo lì.
Vorrei infine soffermarmi su quella che è stata la mia vera esperienza culinaria di questi giorni a New York. Prima di partire dall’Italia, leggendo sempre quella che per me è una sorta di Bibbia del viaggiare bene, avevo notato – come dicevo – un locale molto particolare, un locale di cucina vegetariana-vegana. Ma non solo… un locale dove si mangia del cibo crudo. Insomma, di ristoranti vegetariani-vegani ne ho provati molti, ma uno che propone il solo crudo – no, mai.
Ho prenotato con largo anticipo perché sembrava un altro posto molto gettonato e frequentato…
Il locale si chiama Pure Food & Wine dell’amica Sarma Melngailis (chef e patron) – e ringrazio subito Tiffany Burton dello staff, che mi ha gentilmente inviato le fotografie dei piatti scattate da Erica Graff e quella del giardino estivo scattata da Ayo Oto.
Arrivati nel quartiere, troviamo il ristorante, la cui entrata è seminterrata. L’atmosfera è molto intima. Colori scuri, luci basse e candele; siamo accolti con simpatia dal personale. C’è anche questo delizioso giardino dove si può cenare, ma il tempo ancora non lo permette, purtroppo.
Come bevande servono ovviamente dei tè organici, dei succhi e dei vini biodinamici. Scegliamo un calice di vino della California (che ovviamente non ho memorizzato) davvero ottimo. Poi, con non poco imbarazzo, scegliamo i piatti dalla carta – li riporto qui senza traduzione (pensateci un po’ voi…): dei rolls (tipo gli Hosomaki giapponesi) di alga nori, formaggio vegano cremoso, baby bok choi, hijiki, avocado; crostini di cocciola con funghi, bernese di capperi, crauti e riduzione di sidro di mele; una composizione che assomiglia a una lasagna, anzi, è una lasagna, però composta da fette di zucchine alternate a fette di pomodoro, tra le quali viene inserito del pesto di pistacchio e basilico, del pesto di pomodorini essiccati e una sorta di ricotta fatta con semi di zucca e macadamia, ovviamente, tutto crudo; ravioli fatti con fette sottili di barbabietola marinata, farciti di un formaggio di pistacchio ed uva passa, cavolfiore arrostito al curry, anacardi speziati e canditi, olio al peperoncino…
Come dessert:
• Trio of Dark Chocolate Coated Indian Spiced Ice Cream Treats (chocolate cardamom coconut ice cream cone, pistachio gelato ice cream sandwich, and chai tea creamsicle)
• Chocolate Passion Fruit Tart (passion fruit curd with fresh raspberries, framboise pearls, vanilla cream and chocolate cacao nib ice cream)
Grandiosa esperienza! Non posso descrivere le sensazioni provate e soprattutto il gusto: io e il mio commensale ci siamo guardati interdetti per tutta la cena!
Una cosa simpatica che tutti i ristoranti di un certo livello fanno, è quella di portare assieme al conto anche una cartolina da compilare per lasciare una sorta di feedback. Sulla cartolina di Pure Food & Wine ho scritto: Great Experience!!!
Volendo si possono trovare le loro specialità nel takeaway dietro l’angolo,vicino al ristorante, oppure nello shop all’interno del Chelsea Market.
Christian
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