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BLOGVS | November 25, 2024

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Un sabato goloso: Milano Whisky Festival

Emanuele Bonati

OK – un salone del Marriott Hotel, tavoli carichi più o meno a seconda dei casi di bottiglie confezioni bicchieri pezzi di torba e quant’altro, gente che si aggira a volte con passo deciso altre più indeciso con bicchieri al collo in apposite taschine griffate o preferibilmente in mano, o ancor più spesso portati alternativamente al naso alla bocca con precauzione cautela attenzione silenzio rigore e a volte un’aria vagamente mistica perlatro come scoprirò con tutte le ragioni – questa la prima impressione di un profano capitato alla quinta edizione del Milano Whisky Festival in un piovoso pomeriggio autunnale di un sabato qualunque (affollato peraltro di eventi gastroenoculinarioristorativi: c’è anche Golosaria…).

Sono qui invitato da un amico (che presto ci scriverà qualcosa di più attendibile delle mie esplorazioni… vero Ernesto?), e decido per un approccio soft: non sono un esperto degustatore, se si esclude il bicchierozzo di plastica pieno di mi senbra Glen Grant ingurgitato d’un fiato, ancor giovine peraltro, in modo da svuotare quello che io ritenevo un bicchier d’acqua per farmi appunto versare un whisky…

Quindi, approccio soft: nessuna degustazione guidata, meglio affidarsi al mio metodo “mipiace”/”nonmipiace”/”perché?”/”perchésì”, giri esplorativi, tentativi di orientarsi fra le proposte, le peculiarità e il marketing, recupero di dépliant illustrativi, prima cernita di possibili eventuali assaggi (bella questa bottiglia, questa etichetta, se mi mesce il whisky questa bella signora lo prendo…), il tutto da verificare poi con l’amico Ernesto, mio Virgilio in questa occasione (la prima cosa che ha detto – questo naturalmente non è un whisky –  ha fatto sì che io buttassi la mia lista…).

Insomma – ho bevuto, sobriamente, ma con grande piacere, un meraviglioso (non perché me l’ha detto Ernesto) Ardbeg Corryvreckan, un Laphroaig Quarter Cask (invecchiato in botti piccole, miscela di whisky da 6 a 11 anni, se non ho capito male), e uno Springbank Vintage 1990, passato se non sbaglio in botti di Sherry… assolutamente notevoli, anche per un completo profano, uno che appunto si ferma al “mi piace” – e non riesce a dire altro perché un ampio sorriso gli stira gli angoli della bocca…

Emanuele Bonati

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