A tavola con… Leonardo Sciascia
Da Occhio di capra (Einaudi 1984)
Nel braciere ardeva la carbonella di scorze di mandorle che residuava dal forno (per chi poteva permettersela: ché i poveri avevano, dagli sgroppi delle fave, più effimera brace). Vi si cuocevano le uova, la salsiccia, il formaggio, le sarde salate: che prendevano sapore impareggiabile. A farne profumo, vi si facevano bruciare le bucce delle arance.
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