Buon CibVs col tè: una tazza di Bay Yu Huan
Il tè non è una bevanda qualunque: sorseggiarne una tazza significa ritagliarsi un momento speciale da dedicare a se stessi, chi lo ama davvero ne assapora l’aroma sorso dopo sorso, riesce a percepirne le note, fruttate o floreali, il retrogusto…
Per me, sorseggiare una tazza di tè, significa ritagliarmi un momento di pace e serenità, prendermi una pausa dai ritmi frenetici della giornata. La preparazione stessa è un rito che mi rilassa, mi riconcilia con me stessa, mi fa sentire in sintonia con tante persone che nello stesso momento, con la stessa passione, stanno scegliendo con cura e attenzione il tè adatto al loro stato d’animo. Chi ama il tè infatti opera la sua scelta anche in base allo stato d’animo, alle emozioni del momento – quindi comincia a prepararlo con calma, seguendo i passaggi che vi abbiamo già descritto altrove. E durante il tempo di infusione non si ha fretta, si aspetta con calma e pazienza, assaporando il profumo che mano a mano si sprigiona dalla teiera, concentrati sul momento, banditi impazienza e orologio.
E poi – una tazza di tè riesce a trasportarti in mondi lontanissimi, in un viaggio che comprende l’olfatto, il gusto, la vista. Proprio così, anche la vista: le foglie della Camellia Sinensis non sono tutte uguali. A seconda della lavorazione, del momento del raccolto, variano come colore, dimensioni, forma.
I tè bianchi, i più pregiati in assoluto, hanno foglie di grandi dimensioni – niente a che vedere con quelle contenute nei sacchetti filtro in vendita al supermercato – che si raccolgono, manualmente, soltanto una volta l’anno, in primavera. La tipologia di raccolta delle foglie (per un tè bianco si raccoglie solo la gemma – la parte più pregiata della Camellia Sinensis – e le prime due foglie), unitamente alla loro qualità, ne determina la rarità e il valore di un tè.
Recentemente ho acquistato un pregiatissimo tè bianco cinese, proveniente dalla regione del Fujian, il Bay Yu Huan. I suoi delicatissimi germogli sono stati arrotolati a mano, formando i caratteristici anelli detti “anelli di giada” – è questo infatti il significato del nome in cinese.
Questo tè è un inno alla lentezza. I suoi germogli, arrotolati con tanta cura e precisione, evocano gesti antichi, che si ripetono nel tempo, sempre con la stessa grazia e meticolosità. E osservare i germogli che durante l’infusione, mano a mano si schiudono, regalando aroma e profumo al tè, è incantevole.
Mentre fotografavo ero emozionata nel vedere le foglie srotolarsi lentamente, quasi come un bocciolo che si trasforma in fiore.
Per ottenere la bevanda sono necessari tempi di infusione abbastanza lunghi, che consentano ai germogli di aprirsi al meglio e rilasciare i loro delicati e pregevoli aromi.
Anche l’infuso evoca la lentezza, infatti il tè bianco non ha un aroma che si impone al primo sorso , ma un sapore che mano a mano viene svelato, diventando più incisivo, pur rimanendo morbido e delicato.
Giovanna
la cuoca eclettica
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